Musei e Mostre

Antonio Ligabue in mostra in città

Antonio Ligabue è uno degli artisti più amati della prima metà del 900. Genio incompreso, tormentato da una vita costellata di episodi dolorosi, a causa della sua precaria salute mentale, fu autore di una produzione artistica cospicua. E a Torino, negli spazi della Promotrice delle Belle Arti, al Valentino di Torino, dal 26 gennaio al 26 maggio 2024 sarà possibile visitare una mostra a lui dedicata.

La mostra, curata da Giovanni Faccenda, si avvale del patrocinio della “Fondazione Augusto Agosta Tota per Antonio Ligabue” ed è prodotta da SM.ART, con la direzione creativa e di produzione di WeAreBeside. Un vero e proprio viaggio in un caleidoscopio di colori nitidi e vivaci, accostati a volte anche in maniera azzardata, in grado di nascondere i tormenti esistenziali di un uomo che riusciva a trovare il suo io più profondo solo a contatto con la natura e il mondo animale, tanto amato e studiato fin dall’età infantile, abbondantemente riproposto, con tutti i suoi significati, nelle tele e nelle sculture.
Così ne parla Faccenda:

Novanta opere – di cui 71 dipinti, 8 sculture e 13 disegni – che provengono da collezioni private: dalla Testa di tigre al Leopardo fino ai Fenicotteri ai Cani da caccia e al Gatto con la talpa; dal Motociclista alla Traversata della Siberia al Trasporto della birra al Paesaggio agreste; dalle sculture Leone e Leonessa, ai disegni con figure di animali su carta da musica senza dimenticare naturalmente i celebri Autoritratti. Questi ultimi in particolare raccontano tanto dell’artista e del suo essere, come citava Ungaretti, “esiliato in mezzo agli uomini”. L’arte per Ligabue, nella sua vita costantemente alla ricerca di amore e di consenso – o anche solo di semplice comprensione -, era infatti necessità: mettere colore sulla tela, plasmare l’argilla, era l’unico modo per sottrarsi, almeno temporaneamente, alla propria, fatale, odissea terrena. Una sorta di terapia insomma, un’evasione dai propri tormenti attraverso soggetti apparentemente infantili che rimandano in qualche modo alla semplicità della natura. Un genio visionario, spesso incompreso il suo, ma sempre in evoluzione e alla ricerca di innovazioni e di suggestioni emotive e davanti alle cui opere, ancora oggi, ci si stupisce, ci si emoziona e si rimane colpiti nel profondo.